Attraverso il racconto, con musiche e testi originali, narra il viaggio di una adolescente italiana di nome Sara, costretta ad emigrare con i suoi genitori in Argentina, nel periodo dell'esodo dei primi del 900, quando l'emigrazione italiana era ai suoi massimi livelli.La sceneggiatura, così come strutturata, lascia traspirare la volontà e l'impegno di rendere piacevolmente scorrevole una tematica di per sè tragica, lasciando fluire il racconto attraverso una duplice visione, quella degli occhi stupiti e fiduciosi di una adolescente e, nel contempo, il ricordo nostalgico e saggio, dalla stessa ragazzina, divenuta adulta.
L'esperienza emozionalmente vitale, rivissuta teatralmente su questi due livelli, diventa un racconto di stupore giovanile e di saggezza di adulto, di paure ma anche di sogni, di incertezze ma anche di speranze, umanissimi sentimenti che accomunano gli emigranti ed i migranti di tutto il mondo e di tutte le epoche.